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Adriana Amodei

Biografia Adriana Amodei
Pittrice, scultrice, videoartista.
Nata Roma negli anni Cinquanta inizia il suo percorso a Basilea con un evidente approccio interdisciplinare coltivato fin dagli anni dell’Università “La Sapienza “ di Roma con maestri come Franco Ferrarotti.
Negli anni Ottanta si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma frequentando il corso di Scenografia condotto da Toti Scialoja; inizia a occuparsi di fotografia e si diploma in Costume teatrale all’Accademia Koefia di Roma.
Conclusi gli anni di studio rientra in Svizzera e di concerto alla sua ricerca artistica è Assistente scenografa e Costumista presso il Teatro Municipale di Friburgo i.B.(D) e il Teatro della Città di Basilea (CH). E’ selezionata dalla Pro Helvetia per il Convegno internazionale dei giovani scenografi a Berlino (D)
Nel 1989 la sua opera La traversata è premiata con borsa di ricerca al Concorso per artisti “Kunstlestipendium” del Cantone di BasileaCittà(CH)
Nel 1990, segnalata dal critico Achille Bonito Oliva, partecipa alla XXV Edizione della Internationale Malerwochen in der Steiermark presso la Neue Galerie am Landesmuseum Joanneum di Graz (A)
Rientra in Italia nel 1994 e nel 1997 la videoscultura Estensione vince il Premio “Arte a Roma 1997” per l’Arte contemporanea e viene acquisita nella Collezione permanente del MACRO Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma (I)
Negli anni Novanta inizia a esporre utilizzando e ampliando linguaggi eterogenei, spesso mescolandoli tra loro. Plastiche, ferro, colore, luce elettronica danno vita a sculture, video d’artista, videoinstallazioni e, più tardi, immagini digitali e interrelazioni tra colore e immagine numerica, musica e suono, parola poetica, scultura e forme digitali in 3D.
Questo “intreccio tra pittura e scultura, spazio e tempo, realtà e virtualità, spinge l’opera verso i confini della telematica, sottrae fisicità alla forma tridimensionale e la prolunga nella ipotesi televisiva” (Achille Bonito Oliva 1996)
Il lavoro dell’artista si è contraddistinto per un’attitudine intermediale che si definisce dagli anni Novanta in particolare in immagini elettroniche in movimento. Indipendentemente dal mezzo e dalle tecniche usate, solo apparentemente distanti tra loro, Adriana Amodei si è da subito concentrata su una ricerca che mira a indagare recessi introspettivi di là dalla pura evidenza della combinazione tra elementi; disponendosi a spartire questo suo processo di conoscenza attraverso la bellezza tanto rigoroso quanto dichiaratamente non razionalistico lungo “un desiderio di simbolico evidente” (Marco Maria Gazzano 1996) e a renderlo prassi condivisa nell’interpretazione del mondo.
Un metaforico invito al viaggio che parte da se stessa e che accoglie lo sguardo e la riflessione altrui come predisposizione. Per questo l’immaginario visuale che Adriana Amodei ha e ci consegna affonda le sue radici in una complessità originaria: dove è facile perdersi per ritrovarsi più consapevoli.
Painter, sculptress, video artist.
Born in Rome in the 1950s, she began her career in Basel with an evident interdisciplinary approach cultivated since the years of the “La Sapienza” University of Rome with masters such as Franco Ferrarotti.
In the 1980s he graduated from the Academy of Fine Arts in Rome by attending the Scenography course led by Toti Scialoja; began to deal with photography and graduated in theatrical costume at the Koefia Academy in Rome.
After the years of study she returned to Switzerland and in concert with her artistic research she was Assistant Set Designer and Costume Designer at the Municipal Theater of Friborg i.B. (D) and the Theater of the City of Basel (CH). She was selected by Pro Helvetia for the International Conference of Young Set Designers in Berlin (D)
In 1989 his work La traversata was awarded with a research grant at the “Kunstlestipendium” competition for artists of the Canton of Basel-City (CH)
In 1990, recommended by the critic Achille Bonito Oliva, she took part in the XXV Edition of the Internationale Malerwochen in der Steiermark at the Neue Galerie am Landesmuseum Joanneum in Graz (A)
Returns to Italy in 1994 and 1997, the Extension videosculpture wins the “Art in Rome 1997” Prize for contemporary art and is acquired in the permanent collection of the MACRO Museum of Modern and Contemporary Art in Rome (I)
In the 1990s he began exhibiting using and expanding heterogeneous languages, often mixing them together. Plastics, iron, color, electronic light give life to sculptures, artist videos, video installations and, later, digital images and interrelationships between color and numerical image, music and sound, poetic words, sculpture and digital forms in 3D.
This “interweaving of painting and sculpture, space and time, reality and virtuality, pushes the work towards the boundaries of telematics, removes physicality from the three-dimensional form and extends it into the television hypothesis” (Achille Bonito Oliva 1996)
The artist’s work is characterized by an intermediary attitude that has been defined since the nineties in particular in electronic moving images. Regardless of the medium and the techniques used, only apparently distant from each other, Adriana Amodei immediately focused on a research that aims to investigate introspective recesses beyond the pure evidence of the combination of elements; willing to share this process of knowledge through beauty as rigorous as it is admittedly non-rational along “a desire for an evident symbolic” (Marco Maria Gazzano 1996) and to make it a shared practice in the interpretation of the world.
A metaphorical invitation to travel that starts from itself and that welcomes the gaze and reflection of others as a predisposition. For this reason, the visual imagery that Adriana Amodei has and delivers to us has its roots in an original complexity: where it is easy to get lost in order to find yourself more aware.